Editoriale di Claudio Mencacci uscito sul Corriere della Sera: “Un aspetto del grande mutamento in atto che non è ancora sufficientemente considerato. Si parla già di eco ansia cioè di preoccupazione per l’ambiente. Però va considerato anche l’aumento del consumo di alcol e stupefacenti e dei disturbi del sonno”
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L’umanità è in bilico su un sottile strato di ghiaccio che si sta sciogliendo rapidamente? Il cambiamento climatico e in atto. La domanda non è se ci sarà, ma come ci adatteremo, come potremo superare la fase inevitabile di disorientamento. Riusciremo ad adattarci al caos climatico che ci aspetta negli anni a venire?
Conosciamo tragicamente gli effetti delle guerre, ma è la prima volta che affrontiamo in tempi rapidissimi questo mutamento. Per molti studiosi rappresenta la più grande minaccia per la salute dell’umanità. Gli impatti del clima sono già evidenti: inquinamento dell’aria, malattie, eventi meteorologici estremi, migrazioni forzate, nonché aumento della fame e della cattiva alimentazione in luoghi dove le persone non possono coltivare il cibo.
Le implicazioni del cambiamento climatico sulla salute mentale sono state storicamente trascurate sia nella ricerca che nelle politiche fino allo scorso anno, quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ne ha raccomandato l’inclusione. L’aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi, a seguito dell’innalzamento delle temperature, come uragani, siccità, inondazioni e ondate di calore, che provocano danni alle infrastrutture, alle colture, alla salute e alla sicurezza delle persone, hanno diverse conseguenze sulla salute mentale (sia a breve che a lungo termine).
In particolare impattano sulle capacità di regolare le proprie emozioni, provocano traumi, shock, ansia e eco ansia (preoccupazioni e per l’ambiente), demenze, depressione, comportamenti suicidavi nonché aumento del consumo di alcol e stupefacenti e disturbi del sonno. L’Italia è particolarmente vulnerabile agli effetti del clima, a causa della sua posizione geografica, della sua morfologia e della sua popolazione anziana e deve far fronte alle ondate di calore, alle malattie trasmesse da vettori (zanzare e acari), alle allergie, alle malattie respiratorie e alle malattie mentali.
Di fronte alle avversità climatiche, per cercare di contrastare un pervasivo senso di impotenza nel fermare il cambiamento climatico, sarà fondamentale modificare i nostri comportamenti promuovendo stili di vita più sostenibili e salutari, come partecipare a iniziative ambientali, alla raccolta differenziata dei rifiuti o alla riduzione degli sprechi, nonché promuovere una cultura e un sistema educativo adeguato. La crisi climatica non è più una eventualità, è un presente che necessita un cambio di mentalità diffuso.
Non facciamo che sia solo la sfida delle prossime generazioni.