Depressione e obesità sono da sempre correlati. Ma gli studiosi dell’Unità di Epidemiologia del Medical Research Council dell’Università di Cambridge hanno voluto fare un passo in più, esaminando i dati relativi a oltre 2000 adulti, cui sono stati sottoposti vari questionari, ripetuti attraverso una app mirata a valutare benessere mentale e peso mensilmente, per un massimo di 9 mesi. Ne sono usciti risultati davvero interessanti. Li ha commentato il co-presidente SINPF intervistato da Federico Mereta per il Secolo XIX di Genova. Di questo argomento, tra l’altro, si parlerà anche al congresso SINPF, a Milano dal 24 al 26 gennaio.
Se l’umore non è dei migliori, a volte la reazione prevede di rifugiarsi nel cibo o comunque limitare l’attività fisica richiudendosi a casa. E certo la situazione non migliora. Insomma: probabilmente in certi casi (specie se già c’è la tendenza a veder crescere la “pancetta”) ci sarebbe un filo rosso che lega la depressione alla tendenza a prendere peso. Ed ora la scienza lo certifica. Nero su bianco. Nelle persone che sono in sovrappeso, infatti, se i sintomi della depressione si fanno più insidiosi e opprimono di più la psiche, anche l’ago della bilancia tende a spostarsi verso l’alto. A dirlo è una ricerca coordinata dagli esperti dell’Università di Cambridge, guidati da Julia Mueller e Kirsten Rennie, apparsa su PlosOne.
Gli studiosi dell’Unità di Epidemiologia del Medical Research Council dell’ateneo inglese hanno esaminato i dati relativi a oltre 2000 adulti: questi sono stati sottoposti a questionari ripetuti attraverso una app mirata a valutare benessere mentale e peso mensilmente, per un massimo di 9 mesi. Cosa è emerso? Ogni volta che cresceva il punteggio relativo ai sintomi della depressione, quindi con un loro peggioramento, tendeva ad aumentare anche il peso. Quasi come se ci fosse una simile tendenza a veder peggiorare il profilo metabolico insieme alle condizioni emotive. Ripetiamo: l’associazione si è mostrata esclusivamente nelle persone in sovrappeso e obese. Comunque sia il dato, secondo gli esperti che si ritroveranno a Milano da mercoledì 24 gennaio per il Congresso della Società Italiana di Neuro Psico Farmacologia (Sinpf), va tenuto in grande considerazione. D’altro canto la stessa Mueller segnala infatti in una nota dell’ateneo che «le persone con un indice di massa corporea (il classico BMI per definire il peso) elevato corrono già un rischio maggiore per altre condizioni di salute».
Per questo è importante agire. «Occorre innanzitutto prestare particolare attenzione a chi è in sovrappeso se presenta sintomi di depressione, per offrire una risposta che possa sicuramente agire sul fronte psicologico così come sul controllo del peso corporeo» spiega il co-presidente Sinpf, Matteo Balestrieri, professore di psichiatria all’Università di Udine «Certo è che la depressione può portare a cambiamenti nel metabolismo. Alcune persone possono perdere l’appetito, mentre altre possono mangiare di più per cercare conforto nel cibo, specialmente cibi ad alto contenuto calorico, che possono portare all’aumento di peso». Questo non è certo l’unico meccanismo che in qualche modo può aiutare a capire quanto avviene. Ad esempio, in chi soffre di depressione tendono spesso a ridursi la motivazione e comunque l’energia per svolgere un regolare esercizio fisico, agendo quindi sul fronte del dispendio calorico. Per questo, visto che il controllo del peso passa attraverso un’attenzione che deve essere rivolta non solo a quanto si introduce ma anche al movimento che permette di consumare energia, la mancanza di movimento può contribuire all’aumento di peso.
Non bisogna poi sottovalutare, nella dinamica del controllo ponderale, anche la potenziale azione di specifici farmaci. Come ricordano gli esperti, esistono antidepressivi che possono comportare come effetto collaterale un aumento di peso. «Infine, teniamo presente che le persone con depressione possono sperimentare bassa autostima o sensi di colpa, che come conseguenza possono portarle a trascurare la propria salute fisica» fa notare ancora Balestrieri «e poi la depressione può influenzare anche i modelli di sonno: si sa che una cattiva qualità del sonno è associata a un aumento di peso». In ultimo, questa ricerca ripropone un altro tema su cui occorre ragionare, anche in termini di alimentazione e benessere. Esiste un annoso rapporto tra il metabolismo (ed in particolare il microbiota intestinale) e sistema nervoso centrale, con i batteri intestinali potenzialmente implicati in fenomeni che possono poi influire sulla psiche. C’è, infatti, un’asse tra intestino e cervello per cui il microbiota può essere un possibile elemento che interviene per determinare quadri come depressione o ansia. Magari anche agendo su meccanismi come l’infiammazione, che ovviamente possono intervenire negativamente sul benessere dell’organismo, andando ad influire anche su aspetti che superano la sfera organica ed impattano sulla psiche.
Articolo di FEDERICO MERETA – 22 gennaio 2024
Link articolo: Depressione e obesità, l’aumento di peso è correlato all’umore – Il Secolo XIX