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Lettera al ministro della Salute, gli psichiatri: "Picco di disturbi, serve un'Agenzia per la salute mentale"

Caro Ministro della Salute, professor Orazio Schillaci,

siamo già entrati in una fase sociale in cui migliaia di famiglie, di aziende, di imprenditori, di cittadini vedono il proprio lavoro, il proprio futuro a rischio e le conseguenze di questo saranno psichiche, subito dopo che economiche. La pandemia ha peggiorato la salute mentale globale per coloro che già prima erano in evidente difficoltà di accesso alle cure.

Lo stigma

Ora che i disturbi sono aumentati ancor di più, le persone che non ricevono un trattamento tempestivo e adeguato a causa di atteggiamenti negativi verso i servizi di salute mentale, i suoi strumenti di cura, con divari ancora molto evidenti, vanno superate le soluzioni palliative e momentanee verso interventi strutturali.

La rete di servizi

La rete dei servizi pubblici di salute mentale, infatti, appare sempre più povera proprio strutturalmente, sempre meno capace di intercettare disagio psichico, soprattutto giovanile che, in particolare con la pandemia, rappresenta un vero e proprio dramma, anche per le famiglie: una reale emergenza sociale.

Una possibile soluzione a questa situazione paradossale – a 44 anni dalla riforma psichiatrica – è fare il punto e attivare una Agenzia Nazionale per la Salute Mentale che possa rivedere a 360° il settore e che solo un governo politico, con di fronte una nuova legislatura, può programmare.

Il Governo che lo farà sarà il primo a dichiarare la salute mentale un diritto fondamentale delle persone. Un lascito di civiltà alle future generazioni.

Il Pnrr

Tutto questo dopo aver riconosciuto il bisogno di salute mentale dentro l’attuale PNRR. Perché, per adesso i DM 70 e DM 71 sono solo enunciazioni, e nessuna di queste forme di investimento prevede nuovo personale o finanzia servizi territoriali, fondamenti di una comunità prossima e solidale.

Un’Agenzia Nazionale, dunque, che coordini le attività indispensabili per far fronte ai bisogni di salute mentale del Paese, e le Regioni, perché garantiscano standard di qualità confrontabili per l’assistenza psichiatrica e percorsi di diagnosi, cura e assistenza (PDTA) condivisi, perché vengano garantiti livelli di cura e assistenza di provata efficacia e resi esigibili in tutti i dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze con modelli di intervento fondati su evidenze che assicurino concreti risultati di cure.

Un’Agenzia Nazionale che promuova la salute mentale, con fondi a favore di progetti di prevenzione ma anche di cultura ed educazione a partire dalle scuole.

La salute mentale anche in gravidanza

Un’Agenzia Nazionale che si preoccupi della salute psichica e fisica della donna in gravidanza, di garantire assistenza al parto riducendo i rischi connessi, di promuovere screening nelle scuole, a dimostrazione dell’importanza di riconoscimento precoce di traiettorie che possono diventare patologiche sia nell’ambito dei disturbi affettivi (depressione disturbi bipolari) che dei disturbi del neurosviluppo (autismo, ADHD, esordi psicotici).

Infine un’Agenzia Nazionale che sancisca che per difendere il diritto alla salute e garantire la sua esigibilità è indispensabile anche mettere a disposizione risorse di personale.

La salute mentale si raggiunge insieme con un lavoro di integrazione e coordinamento portando in tutte le età della vita prevenzione, riconoscimento precoce e cure di provata efficacia. Non lasciamo indietro nessuno.

Claudio Mencacci e Matteo Balestrieri, presidenti Sinpf – Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia.

Articolo uscito sulla Repubblica a novembre 2022.